L’ispirazione per scrivere il romanzo Manzoni la ebbe già nel 1821, quando iniziò la stesura di Fermo e Lucia; dopo aver scritto i primi due capitoli però il poeta milanese dovette interrompere il lavoro per dedicarsi al completamento di un’altra sua grande opera, l’Adelchi, ed alla scrittura dell’ode il 5 Maggio in occasione della morte di Napoleone Bonaparte durante il suo esilio a Sant’Elena.
Nel 1823, ovvero dopo appena un anno di pausa, Manzoni portò a termine il romanzo e in una lettera al suo grande amico, il linguista e critico letterario francese Claude Fauriel, annunciò fieramente di aver appena scritto un romanzo tendente a narrare il ‘vero storico’, totalmente incentrato sulla lettura di manoscritti recanti fatti realmente accaduti, come ad esempio le minacce ricevute da un parroco di campagna affinché non si celebrasse il matrimonio tra due giovani, vicenda attorno alla quale, come ben sappiamo, fu interamente incentrata la composizione de i Promessi Sposi.
Chi era l’uomo Alessandro Manzoni?
Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni nacque a Milano il 7 Marzo del 1785 e morì nello stesso capoluogo lombardo il 22 Maggio del 1873; senza dubbio uno dei punti di riferimento di tutta la letteratura italiana, e considerato all’unanimità uno dei più celebri poeti e romanzieri di tutti i tempi, Alessandro Manzoni ha anche il merito di aver aperto il cammino per l’unità linguistica italiana, gettando le basi per il nuovo romanzo moderno.
Discendente da parte materna dalla illustre famiglia milanese dei Beccaria, di cui Cesare (il nonno materno) fu considerato in un certo senso il capostipite essendo inoltre uno dei massimi esponenti dell’illuminismo italiano, Manzoni visse la sua infanzia nel piccolo centro di Galbiate, nella provincia lombarda di Lecco. Timido e riservato, lo scrittore milanese era spesso soggetto ad attacchi di panico, agorafobia e fobie varie, cosa che lo portò a condurre una vita molto tranquilla e lontana dai luoghi pubblici.
Ambientazione e sinopsi dei Promessi Sposi
Ci troviamo tra il 1628 ed il 1630 in una Lombardia sotto dominazione spagnola, ed i giovani Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, due giovani operai tessili che vivono in un piccolo paese in provincia di Lecco, si giurano amore e desiderano unirsi in matrimonio. Nel frattempo però un signorotto del luogo, Don Rodrigo, scommette con il cugino Attilio che sarebbe riuscito a possedere Lucia prima che si sposasse con Renzo, e manda due suoi scagnozzi, i bravi, a minacciare Don Abbondio, il parroco incaricato di celebrare le loro nozze.
Intimidito dagli avvertimenti di don Rodrigo, Don Abbondio cerca di prendere tempo tentando di convincere Renzo a posticipare la data delle nozze; Renzo incontra però Perpetua, la domestica del parroco, che per vie traverse gli lascia intendere il perché di questo strano atteggiamento di Don Abbondio, e che alla fine riesce ella stessa a convincere quest’ultimo a rivelare tutta la verità.
Personaggi principali dei Promessi Sposi
Lasciando per un attimo da parte la meravigliosa introduzione descrittiva che apre l’opera (quel ramo del lago di como che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti…), il romanzo verte, come abbiamo già avuto modo di accennare, sulle tormentate vicende di Renzo e Lucia e di un ‘matrimonio che non s’ha da fare’, come minacciava decisamente Don Rodrigo. La giovane coppia tenta di vivere il proprio amore puro ed umile in santa pace, ma il signorotto nonché tiranno usurpatore del suo feudo, Don Rodrigo, decide di impedirlo ad ogni costo.
Poi troviamo Fra Cristoforo, un frate francescano appartenente all’ ordine dei Cappuccini e che sarà molto influente nel racconto per aver aiutato la giovane coppia a fuggire da Lecco, la Monaca di Monza, e l’Innominato, inquietante e tenebroso personaggio storicamente identificato con Bernardino Visconti, un nobile del posto che adorava combattere contro gli spagnoli e che in un primo momento rapì Lucia portandola con se nel suo castello, ma poi ebbe una profonda crisi di coscienza e se ne pentì prontamente.
I Promessi Sposi in televisione
Il celebre romanzo manzoniano è stato oggetto di moltissime rivisitazioni e riproduzioni in tutte le salse, sia sul piccolo che sul grande schermo, oltre ovviamente ad essere stato adattato artisticamente anche per la lirica, grazie soprattutto al lavoro dei compositori italiani Amilcare Ponchielli ed Errico Petrella, per il musical, grazie soprattutto a Tato Russo e Michele Guardì, ed addirittura per alcuni episodi a fumetti contenuti nelle serie di Topolino e Paperino.
Tantissimi anche i films, gli sceneggiati televisivi e le rappresentazioni teatrali, alcune di esse incentrate su una rivisitazione comica del romanzo; la più famosa tra tutte è quella offerta dal grandissimo trio comico formato da Anna Marchesini, Tullio Solenghi e Massimo Lopez, prodotto dalla RAI nel 1990 per la regia di Sandro Bolchi, un vero successone di ascolti e di critiche a livello nazionale ed europeo.