Nel lungo corso della storia i grandi maestri dell’arte mondiale hanno spesso trattato il tema erotico e quello della prostituzione; scrittori, poeti, musicisti, pittori, scultori, ognuno con la sua tecnica, hanno spesso utilizzato temi e soggetti che avevano a che fare con erotismo e sesso, anzi proprio in Italia abbiamo molte prove tangibili di tutto ciò. Viene definita comodamente arte erotica, ma in realtà questa definizione potrebbe risultare un po’ restrittiva, perché lo spazio in cui essa si sviluppa è davvero molto vasto ed ha infinite sfaccettature.
Ovviamente c’è da fare una gran distinzione tra arte erotica e pornografia, parliamo di due cose completamente diverse; l’arte erotica ci ha lasciato tracce della sua esistenza che risalgono a più di 20000 anni fa, ovvero a cavallo tra l’era paleolitica e quella mesolitica, epoca nella quale iniziarono ad apparire i primi simboli fallici su incisioni e raffigurazioni rupestri. Nei secoli successivi essa ha assunto forme e caratteristiche sempre più definite fino ad arrivare ai giorni nostri, ancora praticata ed apprezzata.
L’arte erotica nei secoli XVII e XVIII
Fu in realtà nel diciottesimo secolo che l’arte erotica raggiunse una discreta popolarità e, giusto per darle una collocazione storica un po’ più precisa, potremmo dire che ciò accadde in quel lasso di tempo che va dalla fine della Dinastia Ming alla Rivoluzione Francese, anche se qualche traccia di pittura erotica si era già avuta nelle culture orientali e nell’ultimo Rinascimento, dove era considerata una divertente attività riservata alle classi più aristocratiche.
Per non parlare poi del gabinetto erotico fatto installare dall’imperatrice Caterina II di Russia nella sua residenza privata di Palazzo Gatchina, che aveva un arredamento a sfondo sessuale molto eccentrico in cui le gambe dei tavoli erano costituite da grandi peni scolpiti o sagomati, ed i mobili erano interamente scolpiti con vagine, seni, ed ancora peni di tutte le forme e dimensioni. Anche sulle pareti erano raffigurate scene erotiche, ed erano scene di vita mondana o rupestre che raffiguravano comunque soggetti e temi di arte erotica.
Le Muse ispiratrici erano le prostitute
Era quella l’epoca delle muse ispiratrici, donne belle e dai facili costumi che spesso si offrivano come modelle per sculture, dipinti, componimenti poetici, e perfino musica; si iniziò a manifestare la grande voglia di riscoprire il nudo femminile in tutta la sua ammaliante bellezza, ed anche la prostituzione raggiunse livelli mai registrati in precedenza. Gli artisti non erano spinti a frequentare le prostitute dal solo desiderio sessuale, ma desideravano coinvolgerle in qualche modo nella propria arte, renderle parte fondamentale delle loro opere, e perciò le ingaggiavano per studiarle, corteggiarle, trattarle come vere dee.
La stessa Monna Lisa, certamente l’opera più celebre di Leonardo da Vinci, fa ancora oggi discutere i critici d’arte, buona parte dei quali sostengono che c’era una relazione tra l’autore e la sua musa ispiratrice, come del resto raccontato anche dal suo fedele allievo Gian Giacomo Capriotti, e come del resto si crede sia accaduto in precedenza anche a Tiziano Vecellio con la sua bellissima ed eroticissima Venere d’Urbino.
L’arte erotica contemporanea
Tra il diciottesimo ed il ventesimo secolo c’è poi stata un’altra forte ondata di arte erotica, che ovviamente ha modificato parecchio la sua essenza, ed anche le tecniche si sono andate via via affinando; nuove forme e nuovi stili tra cui spiccano realismo ed impressionismo, hanno si caratterizzato opere a sfondo erotico, ma vi hanno aggiunto anche un tocco di fantasia ed immaginazione che le ha rese ancor più ‘impattanti’ di quelle antiche.
Un ottimo esempio di quanto ha influito l’erotismo, e con esso tutti i temi di carattere sessuale come quello della prostituzione o dell’adulterio, sull’arte contemporanea potrebbe essere rappresentato dai manga hentai, i fumetti giapponesi diventati famosissimi proprio perché capaci di rappresentare soggetti e scene di carattere erotico-sessuale in un’ottica quasi fantascientifica, in cui l’artista da libero sfogo al suo personalissimo modo di approcciare ad un tema così delicato come quello del sesso, tecnica mai usata in precedenza.